Lo scorso 14 Dicembre è stata rilasciata la prima parte de Pokèmon Scarlatto e Violetto: Il Tesoro dell’Area Zero, DLC dell’ultima iterazione della saga sviluppata da Game Freak che è composto da due parti distinte, La Maschera Turchese e Il Disco Indaco. L’11 Gennaio si è ufficialmente concluso il nostro viaggio a Paldea con l’uscita dell’epilogo finale, che chiude il cerchio di tutta la storia.

Dopo avervi parlato del titolo principale nella nostra recensione, in cui mettiamo in risalto gli enormi difetti del titolo ma anche alcuni dei lati positivi, facciamo un’analisi di questo DLC e scopriamo se valga la pena pagare 34,99€ per godere di entrambi i capitoli.

NOTA: per sbloccare la campagna del DLC è necessario aver completato l’avventura principale diventando Campione della Lega Pokèmon.

Parte 1: La Maschera Turchese

La prima parte del DLC “La Maschera Turchese” inizia con una chiamata da parte del Professor Zim, che ci comunicherà di essere stati scelti per partecipare a un viaggio studio a Nordivia, una piccola città dove la vita sembra essere molto meno frenetica rispetto a Paldea e con un’ambientazione decisamente più limitata anche nei biomi. La tappa principale sarà Verdegiada, dove avrà inizio l’avventura con una caccia al tesoro a vari cartelli alla scoperta della storia di Nordivia e di Ogerpon, uno dei Pokèmon inediti di questo DLC e custode della maschera turchese. Durante questa prima parte di trama, andremo ad approfondire maggiormente le leggende che si sono fatte voce a Nordivia, scoprendo diversi segreti su questa cittadina apparentemente tranquilla. Faremo inoltre la conoscenza di nuovi personaggi principali, che ci accompagneranno per tutta la durata del DLC.

pokemon scarlatto violetto maschera turchese

A livello tecnico purtroppo non si nota nessun miglioramento rispetto al gioco base, mantenendo gli stessi evidenti difetti grafici già ampiamente discussi nella recensione del titolo principale. Oltre a questo, la durata de Il Tesoro dell’Area Zero: La Maschera Turchese è estremamente esigua. Infatti, è possibile completare la storia in poco meno di 2-3 ore, in quanto le attività da fare sono decisamente scarne e la trama si sviluppa in maniera piuttosto piatta. Oltre a questo, non vengono introdotte particolari nuove meccaniche che avrebbero dato sicuramente un po’ di linfa vitale in più a questa frazione di gioco.

Anche a livello di ambientazione, come già detto, Nordivia non ha molto da offrire se non quei 2 punti di interesse principali per la storia ma che comunque ricoprono un’area ampiamente ristretta. Il fatto anche di non poter interagire con le abitazioni, uno dei difetti principali riscontrati soprattutto nel gioco base, rende l’esplorazione molto fine a se stessa, portando il giocatore a fare solamente avanti e indietro con l’obiettivo di arrivare alla fine senza la voglia di scoprire qualcosa in più oltre la trama prefissata.

Parte 2: Il Disco Indaco

Bisogna subito sottolineare il fatto che la Parte 2 si può svolgere benissimo senza aver completato la Parte 1, in quanto gli eventi sono completamente scollegati tra loro, seppur l’Appendice finale richieda di aver terminato la trama di entrambe.

La seconda parte del DLC “Il disco indaco” è sicuramente il cuore pulsante di questo DLC, in quanto riesce a risultare estremamente più interessante, ricco di attività da svolgere e anche più longevo rispetto alla prima parte che sembra fungere da semplice introduzione.

L’incipit è esattamente lo stesso della Parte 1, in quanto riceveremo una chiamata dal preside dell’Accademia di Paldea (Arancia se Scarlatto e Uva se Violetto) che ci comunicherà di essere stati selezionati per un viaggio studio presso l’Istituto Mirtillo, una scuola tecnologicamente innovativa dove il fenomeno della Teracristallizzazione viene ampiamente studiato ed è stato sfruttato per la realizzazione del Bioterrarium, un’area composta da 4 biomi principali in cui potremo catturare Pokèmon esclusivi, tra cui anche le forme Alola di Unima.

pokemon scarlatto violetto disco indaco

Fortunatamente, l’Istituto Mirtillo permette al giocatore di cimentarsi in un gameplay notevolmente più ricco rispetto alla Parte 1. Una delle novità è l’introduzione delle cosiddette Ricreattività, ossia piccole missioni secondarie da svolgere all’interno del Bioterrarium che permettono di guadagnare Punti Mirtillo (PM) utili non sono a sbloccare collezionabili e oggetti estetici ma saranno altresì fondamentali per poter partecipare alla Lega Mirtillo (LeMi), dove affronteremo altri Superquattro in ognuna delle quattro zone della mappa principale. Prima, però, di affrontare i Superquattro verremo messi di fronte ad alcune sfide preliminari, ossia dei minigiochi che dovremo superare per accedere al combattimento vero e proprio. Purtroppo il livello di sfida offerto dai Superquattro della Lega Mirtillo è abbastanza basso, in quanto il livello dei Pokèmon avversario risulta nettamente inferiore rispetto a quello possibilmente raggiunto dalla nostra squadra durante l’arco di tutta la campagna principale.

Dopo aver sconfitto il Campione, entreremo nel vivo della storia ritornando nell’Area Zero per proseguire l’esplorazione verso il Laboratorio Zero (a cui potremo fare accesso tramite un particolare oggetto) e raggiungere così il Grande Abisso Zero, uno dei punti più profondi dell’Area Zero, e cercare il tesoro dell’area zero Terapagos, che spiegherebbe l’origine del fenomeno della teracristallizzazione. Nonostante la trama riesca comunque a dare una spiegazione al fenomeno principale che ha coinvolto i Pokèmon di Paldea, la narrazione risulta piuttosto sbrigativa per arrivare immediatamente alla fine senza approfondire il motivo di questo fenomeno o eventuali implicazioni future a livello sociale.

Parte 2: Il Disco Indaco – Appendice

Una volta conclusa la storia principale del DLC, ecco che ci ritroveremo nuovamente a Nordivia, stavolta colpita da una potente maledizione che ha coinvolto tutti gli abitanti di Verdegiada. Tale maledizione è opera di un Pokèmon inedito e sarà nostro compito fermarlo per poter riportare serenità in città. Una trama semplicissima che sembra essere stata inserita solamente come pretesto per aggiungere un minimo di contenuto alla Parte 1 ambientata a Nordivia, con l’introduzione di un nuovo Pokèmon, senza però dare il giusto coinvolgimento al giocatore in quanto eccessivamente breve e priva di una qualsiasi narrazione.

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In definitiva, questo DLC non è stato completamente una delusione. Per quanto la prima parte fosse veramente povera, la seconda ha ridato il giusto slancio alla storia che comunque resta abbastanza piatta e limitata nella narrazione. Si nota una certa varietà nelle attività che è possibile svolgere, che aggiungono diverse ore alla durata totale del gioco. Purtroppo il lato tecnico continua ad essere uno dei punti deboli del titolo, che in questo DLC continua a mostrare gli enormi difetti nelle ambientazioni e nelle animazioni ripetitive dei personaggi.

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Pros
  • Diverse ore di gioco aggiuntive
  • Attività secondarie variegate
  • Due nuove aree da esplorare
Cons
  • Comparto tecnico sempre debole
  • Post-game praticamente inesistente
Review Overview
Grafica
Trama
Longevità
Gameplay
SUMMARY
3.1

Di Marco Nisticò

Sviluppatore informatico, cerco sempre di stare al passo con i tempi in un mondo ormai circondato dalla tecnologia.

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