La storia di Microsoft Windows

DiMarco Nisticò

PUBBLICATO IL 5 Dic 2016 ALLE 16:00 - AGGIORNATO IL 19 Agosto 2019 ALLE 14:34

Windows è divenuto, ormai, il sistema operativo più utilizzato dagli utenti PC. Con anni di cambiamenti alle spalle, ha saputo sempre conquistarsi la sua fetta di pubblico. Le molteplici funzionalità e l’alta personalizzazione lo hanno reso un sistema operativo versatile. Ma come è nato Microsoft Windows? Qual’è la storia che ha portato ad avere un sistema operativo come lo conosciamo oggi? Con questo articolo cercheremo di fare un pò di chiarezza, raccontando la storia di Microsoft Windows.

1985: la svolta di Microsoft

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p align=”justify”>Facciamo un salto nel 1985, quando Microsoft presentò per la prima volta Windows 1.0, un sistema operativo che segnerà per sempre l’era dei personal computer. Questo sistema operativo era un’estensione dell’architettura MS-DOS, per cui ogni singolo comando doveva essere eseguito da quello che oggi viene comunemente chiamato “prompt dei comandi”. I più veterani forse ricorderanno la difficoltà di utilizzo di Windows con tale metodo, poiché era necessario digitare manualmente il percorso dei singoli file .exe (o qualsiasi altro formato) per poterli eseguire, azione che oggi svolgiamo con dei semplici click del mouse. All’epoca il limite di memoria era di 1Mb, estendibile fino a 16 nella modalità protetta in autonomia.
Le prime versioni, fino alla 3.1, si basavano sull’architettura MS-DOS,
Fortunatamente la dipendenza dall’MS-DOS è stata abbandonata quasi completamente nelle versioni successive, facendo spazio alla shell che tutti noi oggi conosciamo, con il classico pulsante Start e la navigazione in cartelle. L’MS-DOS si è ridotto ad essere il semplice file cmd.exe, che tutto noi ormai abbiamo imparato a conoscere. Fino a Windows 2.0 era possibile installare il sistema operativo solo tramite floppy disk.

1990: il successo di Microsoft 3.0

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p align=”justify”>Dalla versione 3.0 in poi, Microsoft ha introdotto la cosiddetta shell, ossia una schermata che permetteva agli utenti di interagire con il sistema in maniera intuitiva e veloce. Inoltre, era possibile utilizzare i programmi dell’MS-DOS con molta facilità. D’ora in poi il S.O. non sarà più strettamente dipendente da MS-DOS, che farà solo da supplemento.
Un’altra novità fondamentale è stata l’introduzione delle memorie e dei drive virtuali. Quelle che oggi consideriamo come semplici partizioni dell’hard disk interno sono state il punto di svolta di Windows. Unico difetto di questa versione era che supportava solamente processori Intel a 16bit, quando sul mercato erano già in vendita modelli da 32bit. Per cui non veniva sfruttata a pieno la potenza del sistema. Questa interazione grafica tra utente e sistema continua a restare ancora oggi e rimane uno degli elementi chiave di Microsoft Windows.

1992-93: i miglioramenti di Windows 3.1 ed NT

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p align=”justify”>Windows 3.1 portò con sè miglioramenti alla veste grafica e alla gestione delle reti. Infatti, era possibile creare una IntraNet, una sorta di rete utile per collegare più computer tra loro. Questa funzionalità, però, richiedeva almeno un processore a 32bit, come l’Intel 80286.
Altro punto a favore è l’aggiunta di un supporto audio e multimediale, con conseguenti bugfix e miglioramento.
Parallelamente, Microsoft stava sviluppando il primo sistema operativo a 32bit, denominato Windows NT. Windows NT nacque per far fronte agli evidenti limiti hardware della versione 3.0/3.1. Oltre al supporto nativo all’architettura a 32bit, WIndows NT introdusse le API per lo sviluppo di software e il file system NTFS, utilizzato ancora oggi. Il file system NTFS permette di trasportare file di dimensioni molto grandi senza errori, cosa che invece accade con il FAT32.

1995: l’arrivo di Windows 95 e Windows NT 4.0

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Windows 95, nome in codice Chicago, è probabilmente il primo sistema operativo di Microsoft ad adottare un’architettura ed uno stile grafico molto simile a quello odierno, con ovvi miglioramenti. Venne pensato come sistema operativo a 32bit nativo, anche se molte caratteristiche delle versioni precedenti a 16bit rimasero inserite per ragioni di tempi di sviluppo. Il limite di RAM fisica salì fino a 512Mb. Tramite complesse azioni sul registro, però, era possibile aumentare questo limite. Windows 95 fu anche il primo sistema operativo ad introdurre il Service Pack. In parole povere, il Service Pack è un insieme di aggiornamenti distribuito in un unico pacchetto, che viene rilasciato nel corso degli anni. Il codice di Windows 95 verrà utilizzato per realizzare Windows NT 4.0. Windows NT 4.0 è un sistema operativo dedicato ai server e alle workstation. Praticamente è la versione aggiornata della prima versione vista qualche capitolo fa.

1998: Windows 98 e il file system FAT32

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L’arrivo di Windows 98 non ha portato così tante novità. Il codice è invariato rispetto a Windows 95, con l’aggiunta di qualche piccola miglioria. Innanzitutto abbiamo l’ingresso in campo del FAT32, file system che si affianca al precedente NTFS. Questo nuovo file system permetterà di creare partizioni su disco maggiori di 2GB, limite imposto in Windows 95. Abbiamo poi un aggiornamento dei driver hardware e il supporto nativo ad Internet Explorer, browser che farà parte di Windows per parecchi anni.

Nell’anno successivo viene rilasciata una Second Edition del sistema operativo, che include la condivisione della connessione internet. Proprio come una rete LAN, è possibile far collegare diversi PC ad un’unica rete grazie a questa opzione.

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Prima di parlare di Windows XP, è necessario fare una piccola parentesi sulle versioni appena precedenti. Tra gli anni ’99 e 2000, Microsoft lavorò a Windows 2000 e Windows ME, che includevano solamente applicazioni aggiuntive e niente più. Tali versioni, per così dire definitive, resero Windows molto più user-friendly, rendendolo ai tempi il sistema operativo migliore sul mercato.

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2001: Windows XP e una nuova interfaccia grafica

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Nel 2001 Microsoft rilascia sul mercato Windows XP, nome in codice Whistler. La prima novità che salta subito all’occhio è l’interfaccia più moderna e meno stile anni ’90. Non è possibile personalizzarla in maniera molto approfondita. Sono presenti solamente tre temi che modificano il colore delle finestre e un tema che trasforma Windows XP nel vecchio Windows 95. Con l’avvento di Windows XP, arriva anche il supporto ai 64bit, che rimuovono il tanto fastidioso limite dei 4GB di RAM fisica massima supportata. La necessità di aggiornamento dell’architettura è dovuto anche all’uscita, in quel periodo, dei processori AMD Athlon64 e Intel P4 6X0.

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Il menù Start continua a rimanere e migliora in alcuni suoi aspetti. Innanzitutto, è possibile navigare molto più facilmente tra i programmi, con una sezione che raggruppa le applicazioni più usate. In questo modo, basta cliccare sull’icona apposita, senza andare a cercare l’eseguibile nel suo percorso di installazione.

Windows XP è stato dotato di ben 3 Service Pack, che introdussero il Centro Sicurezza e il ben noto Windows Update. Il primo permetteva di attivare il Windows Firewall, una sorta di antivirus che proteggeva il PC da eventuali file malevoli. Il secondo, invece, garantiva l’aggiornamento costante del sistema in maniera completamente automatica. Ci sono pareri discordanti su questa nuova versione di Windows. Chi pensa che Windows XP sia solamente una versione migliorata di Windows 95 e chi, invece, lo considera una totale innovazione nel settore dei sistemi operativi. Da qui nacque anche Windows Server 2003, che andava a migliorare le componenti server già presenti in Windows XP.

2007: il flop di Windows Vista

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Nel 2007 Windows rilascia Windows Vista. Il suo successo non è stato così prorompente come ci si aspettava. Nonostante un profondo miglioramento all’interfaccia grafica, grazie all’utilizzo delle funzionalità 3D, non sembra aver destato molto interesse nel pubblico. Tra le altre novità abbiamo il FrameWork.NET 3.0, utile per la creazione e la distribuzione di applicazioni e servizi web.

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E’ stato migliorato anche il protocollo TCP/IP, incrementando di conseguenza la sicurezza di Internet Explorer ed abilitando il pieno supporto al nuovo standard IPv6 insieme al più obsoleto IPv4. Ai tempi il nuovo protocollo non veniva sfruttato a causa di infrastrutture ancora antiquate. Ad oggi, invece, con l’arrivo di servizi ADSL e fibra ottica si cerca di ottimizzare il tutto in maniera più efficiente.

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Il mancato successo di Windows Vista potrebbe essere dovuto alle molteplici funzionalità che dovevano essere inserite ma successivamente rimosse. In linea di massima, Windows Vista viene considerato come il flop di casa Microsoft, per via di un sistema operativo che, a discapito della grafica, offre ben pochè novità.

2009: la rinascita di Microsoft con Windows 7

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Per quanto Windows 7 condivida con Vista sia la tecnologia Aero per l’aspetto grafico e lo stesso codice sorgente, è stato un nuovo punto di inizio per Microsoft. Ciò che affliggeva Windows Vista erano, specialmente, i numerosi problemi di instabilità. Grazie a Windows 7 si è adottata una nuova gestione della memoria e dei driver, risultando più pratico all’utilizzo. Il compito principale di Microsoft è stato quello di correggere eventuali problemi di Windows Vista, aggiungendo nuove funzionalità. Il successo che ha avuto ha dimostrato che Microsoft è riuscita a fare ammenda dei propri errori, sviluppando un sistema operativo degno di questo appellativo.

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Windows 7 è stato pensato per supportare processori multi-core, migliorando i tempi di avvio. Si parla, infatti, di un guadagno sull’avvio del 35% rispetto a Vista. Parlando della barra applicazioni, è possibile inserire un’icona rapida direttamente sulla barra. Il menù Start ha subito un leggero miglioramento, con una barra di ricerca che permette di trovare rapidamente i programmi desiderati.

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Dal lato hardware, Windows 7 supporta GPU di produttori differenti e i moderni SSD. Windows 7 è stato pensato anche per essere utilizzato su tablet e schermi touch, grazie all’interfaccia creata ad hoc. E’ migliorato anche il riconoscimento calligrafico per la scrittura a mano.
Altro aspetto importante è il Gruppo Home, un opzione che permette di condividere qualsiasi file tra computer connessi alla stessa rete.
Certamente Windows 7 è stato ottimizzato in maniera più certosina rispetto al predecessore. Tutte le funzionalità presenti nelle versioni Windows precedenti sono rimaste.

2012: l’interfaccia Metro di Windows 8/8.1

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p align=”justify”>Windows 8 ha destato molto scalpore. L’elemento che ha suscitato molta critica e stupore riguarda la nuova interfaccia Metro. La rimozione del menù Start e l’introduzione di una navigazione a “blocchi” ha lasciato molti utenti con l’amaro in bocca. La scelta di optare per una grafica così stravolgente risiede nel supporto alla tecnologia touch dei dispositivi mobili. Infatti, l’interfaccia Metro si adatta perfettamente per display touchscreen, che offrono una navigazione più controllata e facilitata rispetto a mouse e tastiera.
Però Windows 8 è complice anche di novità piuttosto interessanti. Prima tra tutte è Windows To Go, che permette di avviare il sistema operativo da una memoria esterna, come chiavette USB o memorie flash. Abbiamo poi una nuova gestione del ripristino di sistema, che permette di recuperare uno stato funzionante del sistema in maniera molto semplice ed immediata.

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Viene introdotto anche il Windows Store, per l’acquisto o il download di applicazioni.
Affiancato a Windows Firewall giunge Windows Defender, utile per la rimozione di malware e trojan.
Per aumentare la sicurezza relativa all’attivazione di Windows, è stato introdotto il sistema OEM 3.0. Ad ogni PC è associata una chiave univoca, per cui non è possibile installare il sistema su diverse macchine con lo stesso seriale.

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2015-16: Windows 10 e il riconoscimento vocale

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Arriviamo al 2015-16, periodo in cui Microsoft presenta sul mercato il nuovissimo Windows 10. E’ evidente come la vecchia grafica possa aver scoraggiato l’acquisto per moltissimi utenti. Proprio per questo, Microsoft ha pensato bene di reintrodurre il vecchio pulsante Start, con relativo menù, concentrando l’interfaccia Metro sul lato destro del menù Start.

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p align=”justify”>Novità principale è Cortana, il sistema di riconoscimento vocale per la ricerca web. Localizzato anche in italiano, permette di effettuare ricerche su internet tramite la propria voce. La precisione è accurata ed è possibile impostare il browser predefinito per la ricerca.
Internet Explorer cambia nome e diventa Microsoft Edge, cercando di ricalcare la strada seguita per Chrome o Firefox. Per anni Internet Explorer è stato oggetto di scherno per via dei caricamenti troppo lenti, ma con Windows 10 le cose sono cambiate.

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Un elemento che ci ha fatto storcere il naso è la gestione di Windows Update. Infatti, ora non sarà più possibile decidere se e quando installare gli aggiornamenti. Windows 10 installerà in automatico tutti gli update disponibili. Probabilmente questa scelta è stata fatta per ridurre i problemi di sicurezza.
Dal lato software abbiamo la compatibilità con le DirectX 12 e le API Vulkan.
Funzionalità interessante è il desktop virtuale, che offre la possibilità di creare diversi desktop su cui lavorare contemporaneamente.

Qual’è stata la versione di Windows che avete apprezzato maggiormente?

Di Marco Nisticò

Sviluppatore informatico, cerco sempre di stare al passo con i tempi in un mondo ormai circondato dalla tecnologia.

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