The Umbrella Academy 1 e 2: recensione della seconda stagione

DiMarco Nisticò

PUBBLICATO IL 28 Lug 2020 ALLE 15:00 - AGGIORNATO IL 18 Agosto 2022 ALLE 19:34

Grazie a Netflix, abbiamo avuto occasione di guardare in anteprima la seconda stagione di The Umbrella Academy, composta da 13 episodi e che sarà rilasciata sulla piattaforma a partire dal prossimo 31 Luglio. Se la prima stagione ci ha sorprendentemente colpito, la seconda continua a mantenere un ottimo ritmo, con personaggi divertenti ma che lasciano forti spunti di riflessione.

NOTA: la recensione della seconda stagione sarà priva di SPOILER. Per cui potrete leggerla senza influenzare la vostra visione il giorno che sarà disponibile.

https://www.youtube.com/watch?v=OZW_MdftCwk

The Umbrella Academy S01: come è iniziato tutto

The Umbrella Academy è una serie TV prodotta da Netflix e che narra le vicende di un gruppo di ragazzi apparentemente diversi tra loro ma che ad unirli sono i loro poteri. Troviamo Luther (Numero Uno), Diego (Numero Due), Allison (Numero Tre), Klaus (Numero Quattro), Numero Cinque, Ben (Numero Sei) e Vanya (Numero Sette), che vengono adottati dal miliardario Reginal Hargreeves e vengono portati alla Umbrella Academy per essere addestrati a gestire i loro poteri. Il fatto di ritrovarsi tutti insieme senza un apparente motivo li porta a diventare molto uniti col tempo, prendendosi cura l’un l’altro come una famiglia. Sarà proprio questo uno dei concetti che farà da base alla prima stagione. In questa prima parte scopriamo come il gruppo della Umbrella Academy sarà responsabile dell’apocalisse, grazie a Numero Cinque, in grado di viaggiare nel tempo e nello spazio, che preannuncia la triste sorte ai propri compagni. L’obiettivo sarà quindi cercare di modificare il corso degli eventi, provando a cambiare quelle minime cose che potrebbero influenzare il futuro (il cosiddetto Effetto farfalla). Cambiare un singolo evento del passato, seppur minimo e apparentemente insignificante, può sconvolgere completamente il futuro.

the umbrella academy personaggi

La prima stagione di The Umbrella Academy si poggia su diverse tematiche fondamentali, che fanno da colonne portanti alla narrazione e la rendono molto scorrevole. In primo piano c’è sicuramente la psicologia di ogni personaggio, in cui riscopriamo il passato di ognuno e di come finiscono per diventare delle macchine da guerra dotate di super poteri. Il senso dell’unione e della famiglia è ciò che rende questa prima stagione molto gradevole e ritmata, con una trama ben costruita e in grado di coinvolgere lo spettatore sin dal primo episodio, quando si vede tornare Numero Cinque dal futuro senza capire ancora il perché. E’ da qui che inizia la storia del nostro gruppo di eroi, che dovrà mettere insieme i pezzi per cercare di far fronte ad un destino inevitabile.

The Umbrella Academy S02: ritorno al passato

Cinque ha avvertito la sua famiglia (così tante volte) che usare i suoi poteri per sfuggire all’apocalisse di Vanya nel 2019 era rischioso. Beh, aveva ragione, tant’è che il salto nel tempo disperde i fratelli indietro nel tempo e intorno a Dallas, Texas. Per un periodo di tre anni. A partire dal 1960. Alcuni, essendo rimasti bloccati in passato per anni, hanno costruito vite e sono andati avanti, certi che sarebbero stati gli unici ad essere sopravvissuti. Cinque è l’ultimo ad atterrare, catapultato nel bel mezzo di un apocalisse nucleare. Ora l’Umbrella Academy deve trovare un modo per riunirsi, capire cosa ha causato il giorno del giudizio, porre fine ad esso, e tornare alla linea temporale attuale per fermare quell’altra apocalisse. Il tutto mentre vengono braccati da un trio di assassini svedesi.

In questa seconda stagione, le cose sembrano essere tornate nuovamente al punto di partenza, con una nuova apocalisse che ridurrà il mondo in cenere. Questa volta cambia la dinamica e la causa di tutto potrebbe essere l’assassinio di John F. Kennedy, dato che comunque ci troviamo negli anni ’60. Questi sono gli anni della guerra e di un periodo in cui il razzismo verso il popolo nero imperversava senza sosta, tant’è che veniva vietato il loro ingresso nei bar o nei locali che esibivano un apposito divieto. La politica gioca un ruolo cruciale, in quanto negli anni ’60 i poteri forti potevano dominare e controllare ogni cosa, ottenendo sempre ciò che volevano. Per cui i nostri protagonisti dovranno fare i conti con una realtà molto diversa da quella a cui erano abituati. tra tutti, Vanya è sicuramente quella ad aver subito il trauma maggiore, in quanto non ricorda nulla della sua vita precedente. Ci penserà il resto del gruppo a farle capire quanto sia importante per loro e quanto sia speciale grazie ai suoi poteri. Inizia dunque una nuova corsa contro il tempo, in cui la Umbrella Academy dovrà far fronte anche a tantissime altre minacce, tra cui un gruppo di assassini svedesi che vogliono dare la caccia a Cinque sotto ordine della Commissione.

The Umbrella Academy 2 recensione

Ognuno dei protagonisti viene trasportato nel passato in anni differenti, chi nel 1960, chi invece uno o addirittura due anni dopo. L’ultimo ad arrivare è proprio Cinque, che dovrà cercare di rimettere insieme nuovamente la famiglia e far fronte a questa nuova apocalisse che incomberà proprio durante il giorno dell’assassinio di Kennedy. Sembra quindi che tutti gli sforzi per sopravvivere al primo grande disastro siano stati inutili, oltre a peggiorare ancora di più le cose. Bisognerà quindi trovare un altro modo per poter mettere nuovamente a posto la linea temporale e ritornare finalmente alla vita di prima.

Proprio come la prima stagione, anche questa seconda parte introduce diverse tematiche piuttosto delicate, dalle discriminazioni razziali ad una politica basata su una società molto comunista, oltre che ai rapporti omosessuali visti ai quei tempi come un vero e proprio tabù. Questi argomenti vengono affrontati in maniera molto matura, senza rendere la visione troppo pesante o comunque eccessivamente stancante. Tutto ciò che ha reso The Umbrella Academy una serie godibile si ripresenta anche qui, da quel pizzico di comicità anche nelle scene un po’ più serie ai personaggi spesso stravaganti e che danno luogo a simpatici siparietti che spezzano l’azione e l’adrenalina di ogni singolo episodio. In questo caso i colpi di scena sono meno rispetto a prima, a fronte di un intrattenimento più coinvolgente, per quanto la storia segua dei binari ben definiti e si lascia guardare con sincero gusto.

La seconda stagione di The Umbrella Academy lascia più da parte i dilemmi familiari e amorosi per concentrarsi principalmente sul far divertire il pubblico, per quanto comunque non manchino degli spunti di riflessione più psicologici e che vanno ad analizzare l’aspetto più umani dei nostri protagonisti. A livello artistico siamo di nuovo ad un ottimo livello. Impeccabile anche stavolta l’interpretazione di Aidan Gallagher, interprete di Cinque, capace di rappresentare la maturità di un uomo di oltre 50 anni dentro il corpo di un bambino, con la mente capace di prendere l’iniziativa e le redini della storia. Per quanto il resto del cast riesca comunque a dare molta credibilità alla storia e si adatti perfettamente al proprio ruolo, non possiamo che dare credito agli attori più giovani, una spanna sopra agli altri. In conclusione questa seconda stagione, per quando perda leggermente un po’ di interesse rispetto alla prima, è sicuramente da guardare per chi ha già apprezzato i primi 10 episodi. La qualità tecnica è altresì eccellente, con scene veramente toccanti e che fanno riflettere e trasmettere emozioni contrastanti.

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Di Marco Nisticò

Sviluppatore informatico, cerco sempre di stare al passo con i tempi in un mondo ormai circondato dalla tecnologia.

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