Saw Legacy: il non ritorno dell’enigmista

DiMarco Nisticò

PUBBLICATO IL 8 Nov 2017 ALLE 16:09 - AGGIORNATO IL 19 Agosto 2019 ALLE 14:15

Saw Legacy (Saw 8) è l’ultima incarnazione della saga dell’enigmista, iniziata nel 2004 dal regista James Wan. Questo capitolo tende a chiudere il cerchio di una saga cinematografica che ha colpito il pubblico in maniera forte, grazie al suo splatter violento e alle varie trappole escogitate da John Kramer, interpretato da Tobin Bell.

ATTENZIONE: la recensione contiene spoiler. Se ne consiglia la lettura a chi ha già visto il film.

Il film ruota attorno al personaggio di Logan Nelson, dottore che 10 anni prima diagnosticò il tumore di John Kramer e che scambiò erroneamente la radiografia con un altro paziente. Questo errore costerà caro al dottore, diventato vittima di quello che sarà l’ultimo gioco di Saw.

Il ritorno del gore

Fino a qualche anno fa, l’appuntamento di Halloween era accompagnato dall’arrivo al cinema di un nuovo capitolo di Saw. Poi per parecchio tempo non ci fu più nessuna notizia, fino all’annuncio della produzione di un ultimo capitolo della saga, denominato Saw Legacy. L’hype salì a mille per tutti i fan dell’enigmista, fino ad arrivare al 31 Ottobre 2017, data di rilascio della pellicola in Italia.

C’è chi non ha accolto di buon occhio questo capitolo, sin dai primi trailer rilasciati, mentre altri hanno atteso la visione prima di esprimere un giudizio.
Per chi sperava di trovare un film in pieno stile Saw sarà accontentato, seppur in una forma decisamente ridotta rispetto ai precedenti capitoli. Il gore è lo strumento chiave che ha reso Saw un successo internazionale e qui viene ripreso in maniera discreta.
Le vittime hanno una sola possibilità per poter aver salva la vita: seguire le regole del gioco. Un passo falso e la trappola scatterà, riducendo a brandelli i loro corpi. Il pubblico ama lo splatter quello violento, fatto di sangue e corpi dilaniati. Nel caso di Saw però è diverso poichè è la maniera più originale, vista in un film, di punizione e redenzione per chi non ha avuto rispetto del dono della vita propria e altrui, mettendolo davanti alla scelta di vivere o morire.
La citazione Vivere o morire, fa la tua scelta rimarrà per sempre nelle menti di chi ha amato ed apprezzato la saga di Saw.

Le trappole

Le trappole sono l’elemento che hanno reso originale un film come Saw. Nel caso di Saw Legacy però non ci troviamo di fronte a delle novità evidenti. Anzi. E’ possibile notare come i registi abbiano palesemente preso spunto dai film precedenti, reinventando alcuni strumenti di tortura in chiave meno horrorifica.
La voce di Jigsaw che accompagna l’inizio di ogni gioco è forse l’unico motivo che potrebbe spingere lo spettatore ad andare avanti. D’altronde dopo ben sette anni riascoltare il timbro dell’enigmista fa un certo effetto.

Abbiamo notato, inoltre, come la durata delle trappole sia decisamente inferiore rispetto a prima. Sembra quasi che si voglia ridurre la durata del film al minimo indispensabile, senza preoccuparsi minimamente di tenere d’occhio agli unici elementi che hanno reso Saw una saga horror diversa dalle altre.
Infatti Saw Legacy è uno dei film più brevi della saga, con i suoi 84 minuti.

Riferimenti alla saga

Ci troviamo di fronte ad una sorta di sequel a livello cronologico ma può essere tranquillamente etichettato come reboot, dato il totale rinnovo del cast e della mancanza di un qualche riferimento ai film precedenti, se non per la comparsa di Tobin Bell verso la fine del film. Ogni ambientazione che ha fatto da trama fino al settimo capitolo viene eliminata dalla sceneggiatura, lasciando spazio ad un film che quasi non appartiene alla saga originale. Una ventata di aria fresca che molti potrebbero non apprezzare ma che comunque rende il film godibile senza troppo impegno. Un finale che lascia il tempo che trova e che non ha nessun collegamento con l’intera saga.

Per quanto sembri che apparentemente ci possa essere un collegamento con i vecchi capitoli, in realtà questo film non ha nulla a che vedere con i precedenti. Si è cercato l’unico cavillo possibile per tentare in qualche modo di non slegare Saw Legacy da tutti gli altri.

Le aspettative per Saw Legacy erano piuttosto basse, soprattutto dopo la morte di John Kramer negli ultimi capitoli.
Qualsiasi escamotage per riportarlo in vita sarebbe stato troppo forzato. Proprio per questo si è ricorso ad un lunghissimo flashback che ripercorre uno degli ultimi giochi dell’enigmista, per facilitare la transizione verso la fine di una saga horror che ha tenuto gli spettatori incollati allo schermo per anni.

Di Marco Nisticò

Sviluppatore informatico, cerco sempre di stare al passo con i tempi in un mondo ormai circondato dalla tecnologia.

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