La Casa di Carta S01-S02: una partita a scacchi contro la polizia | Recensione

DiMarco Nisticò

PUBBLICATO IL 10 Mag 2018 ALLE 18:22 - AGGIORNATO IL 5 Aprile 2020 ALLE 14:41

La Casa di Carta è una serie originale Netflix che negli ultimi mesi ha fatto così tanto parlare di sé da diventare il punto chiave di ogni discussione sulle serie TV. Ma alla fine è così spettacolare come la descrivono?

ATTENZIONE: la recensione può contenere SPOILER.

Trama

Un gruppo di persone viene avvicinato da un tipo noto come Il Professore, che spiega loro l’intento di voler rapinare la Zecca di Stato, stampando milioni e milioni di euro, per poi fuggire il più lontano possibile con il malloppo. Inizia così una delle rapine più grandi di sempre, che coinvolge persino 63 ostaggi, tra cui un gruppo di studenti che si trovava in gita in quel posto.

Una delle regole principali della rapina, che spesso puntualizza anche il Professore, è di non fare vittime. Citando direttamente la serie: “nessuno morirà, non sarà versato il sangue.”. Purtroppo sarà difficile per i protagonisti mantenere la calma e il sangue freddo in una situazione del genere. Questo porterà a conflitti e discussioni, che sfoceranno in violente sparatorie.

La Casa de Papel non è solo la storia di una rapina, ma di una ribellione, una rivoluzione contro il sistema corrotto che chiunque dovrebbe combattere. La figura del Professore, che spiega ogni singolo dettaglio del piano al gruppo, è molto enigmatica. La sua grande intelligenza, mente dietro a tutto il piano, gli permette di calcolare ogni singola variabile, prevedendo anche possibili falle di percorso. E’ una lunga partita a scacchi contro la polizia, che in tutti i modi cerca di comunicare con lui, cercando un accordo ragionevole.

Personaggi

Personaggi La Casa de Papel

I personaggi de La casa de Papel non hanno nulla da perdere. Si tratta di persone accusate di vari crimini, che con questa rapina cercano una sorta di riscatto nella vita. Durante la rapina, il gruppo non svela mai la propria identità agli altri, ma utilizza nomi in codice sotto forma di città. Come anche spiegato dal Professore stesso, è meglio evitare qualsiasi relazione o divulgare informazioni personali nel gruppo.

Parliamo ora dei singoli personaggi presenti nella storia:

  • Il Professore: la mente dietro a tutto il piano che invia direttive al gruppo da un hangar nascosto.
  • Tokyo: giovane ragazza che prova un amore per Rio e tale amore la porterà a compiere azioni che influenzeranno non solo l’esito del piano ma anche la vita del resto del gruppo.
  • Oslo e Helsinki: una coppia unita, sia nella vita che nel gruppo, dal carattere combattivo.
  • Denver: ragazzo dal carattere forte ma che si rivelerà molto fragile nel corso della storia.
  • Berlino: persona che veste elegante e beve del buon vino rosso, con una personalità piuttosto egocentrica e con l’istinto da leader
  • Mosca: padre di Denver, cerca di riconquistare il rapporto perduto con suo figlio, coinvolgendolo nella rapina.
  • Rio: innamorato di Tokyo, cerca in tutti i modi di proteggerla, rischiando la sua vita per lei.
  • Nairobi: ragazza dal trascorso burrascoso, per via di problemi con la droga che le hanno portato via l’unica figlia che aveva.

Ogni personaggio ha un passato differente, però tutti sono collegati da un unico filo conduttore, ossia il desiderio di rivolta. Lo scopo del piano non è uccidere gli ostaggi ma creare quante più banconote possibili, non derubando di fatto nessuno. L’unica cosa che cercheranno di rubare è, come spiega anche il Professore, il tempo. Infatti per tutto l’arco delle puntate, i il gruppo di rapinatori cercherà in tutti i modi di prendere tempo il più possibile per poter stampare sempre più denaro, usando diversivi e prevedendo le mosse della polizia. Con le loro divise rosso sangue e le maschere di Salvador Dalì, cercano persino di proteggere gli ostaggi, facendoli sentire al sicuro.  Durante le vicende, il Professore sarà sempre dietro le quinte ad osservare tutto, come un Grande Fratello. Purtroppo si renderà conto anche lui come nessun piano può essere perfetto e che ci saranno delle variabili che non è stato in grado di considerare.

Colpi di scena a non finire

la casa de papel divise

Ciò che colpisce de La casa di Carta non è tanto la storia in sé, dall’incipit piuttosto semplice e banale, ma quanto il modo in cui viene raccontata. Sin dal primo episodio veniamo subito catapultati nella rapina, senza far perdere tempo allo spettatore con gli inutili convenevoli.

In Italia la serie è stata suddivisa in due stagioni da 13 e 9 episodi mentre in Spagna si tratta di un’unica stagione di 15 episodi suddivisa in due parti. Cambia anche la durata degli episodi, che in Italia arriva a 40-45 minuti mentre in Spagna durano 70-75 minuti. Questa diversa suddivisione non ha però snaturato quella che è la vera natura di La Casa de Papel. Ogni episodio è caratterizzato da un colpo di scena tale da dover per forza proseguire per sapere come andrà finire. Tutto è stato costruito nei minimi dettagli, fino ad arrivare ad un finale chiuso.

Per quanto la serie si concentri principalmente all’interno della Zecca di Stato, non riesce mai ad annoiare, mantenendo sempre un ritmo frenetico e coinvolgente. Stravolgimenti di piano, contrasti e regole infrante sono solo alcuni degli elementi capovolgenti della storia che lasceranno lo spettatore a bocca aperta.

La fine è un nuovo inizio

Chi ha già visto le prime due stagioni, si sarà sicuramente accorto di come il finale riprenda una delle scene chiave della serie, ovvero l’incontro tra il Professore e il viceispettore della polizia, che ancora non sa che sia proprio lui l’artefice di tutto. Nonostante il finale concluda sicuramente tutta la storia, Netflix ha deciso di rinnovare la serie per una terza stagione, lasciando quindi il pubblico con una domanda: “In che modo potrà proseguire una storia già conclusa?“. La fuga del gruppo dalla Zecca di Stato con i soldi non lascerebbe spazio ad ulteriori storie da raccontare. Netflix potrebbe decidere di raccontare nuove rapine o persino un’alleanza tra il Professore e il viceispettore, innamoratasi proprio di lui.

Rimane comunque il fatto che La Casa di Carta è un’ottima serie TV, con una narrazione veramente ottima e un grado di coinvolgimento sempre al massimo. Però non è esente da difetti. Soprattutto vedendola tutta d’un fiato ci si può accorgere di come alcune puntate sembrino quasi simili tra loro, cambiando solamente il colpo di scena finale. Inoltre alcuni dialoghi risultano troppo dispersivi e distolgono lo sguardo da tutto il resto. Resta comunque una serie valida, ancor più sorprendere trattandosi di una produzione spagnola, che ricordiamo ha dato luce a “capolavori” come Il Segreto e film come la saga di Rec.

Review Overview
Trama
Personaggi
Sceneggiatura
Regia
Fotografia
SUMMARY
3.9

Di Marco Nisticò

Sviluppatore informatico, cerco sempre di stare al passo con i tempi in un mondo ormai circondato dalla tecnologia.

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