La Casa di Carta 4: un piano nel piano | Recensione

DiMarco Nisticò

PUBBLICATO IL 5 Apr 2020 ALLE 15:33 - AGGIORNATO IL 5 Aprile 2020 ALLE 18:09 #netflix

La Casa di Carta 4 è disponibile su Netflix dal 3 Aprile, con una stagione composta sempre da 8 episodi. Dopo averla praticamente divorata, siamo qui a raccontarvi pregi e difetti di questa Parte 4.

Nel corso degli anni, La Casa di Carta (in Spagna nota come La Casa de Papel) ha avuto un successo davvero sorprendente, con un interesse sempre più grande da parte del pubblico. Tutto è iniziato nel 2017, quando su Netflix è spuntata la prima stagione di una serie spagnola allora sconosciuta ma che di lì a poco avrebbe acquisito una fama che nessuno si sarebbe immaginato. In Spagna la serie era già uscita da diversi mesi, con una singola stagione da 15 episodi che poi Netflix ha suddiviso in due stagioni da 13 e 9 episodi per via della lunghezza troppo elevata delle puntate. Queste prime due stagioni si concentrano principalmente sul piano ideato dal Professore per eseguire un colpo alla Zecca di Stato spagnola, con l’intento di fabbricare quanti più soldi possibili e fuggire poi con il malloppo.

Fino a qui il ritmo della serie si regge su idee parecchio interessanti e personaggi più o meno ben caratterizzati, tra chi viene preferito meno e chi viene particolarmente adorato dal pubblico. Ci sono scene d’azione ben realizzate, dialoghi non troppo scontati e colpi di scena in quasi tutti gli episodi che non distolgono lo spettatore dalla visione della serie. Il finale della seconda stagione potrebbe essere perfetto per concludere una serie come questa, ma i produttori decidono invece di voler proseguire ancora con le vicende della banda.

Ecco quindi che arriva la terza stagione, che introduce nuovi personaggi come Palermo, Marsiglia, Oslo e Lisbona (nota finora come l’ispettrice Murillo), innamoratasi del Professore durante gli ultimi episodi della seconda stagione. Ricordiamo che ora la banda è sparsa in tutto il mondo, dopo essere fuggita in acque internazionali. Purtroppo però la polizia è ancora sulle loro tracce, tant’è che alla fine riescono a catturare Rio, tenendolo prigioniero e torturandolo per diversi giorni. Ecco quindi che la banda è costretta a riunirsi non tanto per recuperare il loro compagno ma anche per organizzare un nuovo colpo, questa volta alla Banca Spagnola. Arrivano dunque i primi segni di cedimento per La Casa di Carta, con un’idea che riprende esattamente quella precedente e con parecchi elementi già visti. Non manca comunque il fattore azione, che in questo caso risulta lievemente più accentuato rispetto agli inizi della serie.

Arriviamo dunque al finale della terza stagione, che vede Nairobi in fin di vita dopo essere stata colpita al petto da un cecchino e Lisbona che viene prelevata dalla polizia spagnola. Cosa succederà nella quarta stagione?

ATTENZIONE: la recensione può contenere SPOILER.

Il passato di Berlino, Palermo e del Professore

La Casa di Carta 4 nei primi episodi abbandona momentaneamente l’azione per fare spazio ad elementi più narrativi e psicologici dei personaggi, lasciati un po’ da parte durante le stagioni precedenti. Troviamo infatti numerosi flashback che approfondisce lo splendido rapporto di amicizia e fratellanza tra Berlino, Palermo e il Professore (fratello di Berlino) e di come il Professore ingaggia Palermo nella banda per il colpo alla Banca di Spagna. Il nuovo piano infatti è un’idea che parte dalla mente di Berlino, messa poi in pratica dal Professore e la sua banda che ormai abbiamo imparato a conoscere.

Palermo, Berlino e il Professore

Questi flashback si alternano tra momenti antecedenti agli eventi della prima stagione a momenti riguardanti la terza stagione. E’ interessante quindi capire come si sia sviluppato tutto diversi anni prima della messa in pratica del piano e di come si sia arrivati a metterlo in pratica. Sembra però di vedere qualcosa di già visto, come il Professore che spiega il piano alla banda o l’irruzione all’interno di un edificio con diversi ostaggi da tenere sott’occhio. Rapinare la Banca di Spagna significa prelevare le diverse tonnellate di oro da una stanza sotterranea per poi scioglierlo in una fornace e rivenderlo per guadagno.

Berlino canta ne La Casa di Carta 4

Ciò che ci ha colpito di più di questi flashback sono i diversi riferimenti a canzoni italiane, ad esempio durante il matrimonio di Berlino mentre inizia a cantare Ti Amo di Umberto Tozzi. Ricordiamo che La Casa di Carta ha reso nuovamente popolare il canto Bella Ciao, piuttosto diffuso durante gli anni della Resistenza in Italia.

Un piano dentro il piano

Ma torniamo ora al presente. All’interno della Banca di Spagna la situazione inizia a diventare piuttosto critica, con Nairobi in fin di vita e Lisbona sotto interrogatorio della polizia. Tutto sembra andare a picco e a rendere le cose ancora più impossibili ci penserà Gandìa, capo della sicurezza del governatore che, sotto consiglio di Palermo, riesce a liberarsi slogandosi l’articolazione della mano. Iniziano quindi i veri problemi per la banda, che si ritroveranno faccia a faccia con un vero e proprio assassino, pronto a freddarli in qualsiasi momento. E’ in questo momento che torna in auge l’elemento azione che rende sempre avvincente questa serie. Iniziano a susseguirsi diversi episodi dove l’unico obiettivo è difendersi a vicenda, tra violente sparatorie e una caccia all’uomo che sembra interminabile. Il vantaggio di Gandìa è conoscere ogni minimo nascondiglio della Banca di Spagna e il poter controllare ogni loro movimento, ma l’intelligenza e l’intuito del Professore metteranno a dura prova questa sua furbizia.

Nel frattempo, Lisbona viene tenuta sotto ostaggio della polizia spagnola, che cerca in tutti i modi di estorcere informazioni in cambio della libertà. Per cui bisogna elaborare un piano nel piano per poter non solo recuperare Lisbona senza che nessuno se ne accorga ma anche liberarsi da una situazione che ormai sembra mandare all’aria tutti gli sforzi fatti finora.

Personaggi de La Casa di Carta 4

Man mano che la stagione si avvia verso la fine, si capisce immediatamente come si sia dato poco spazio agli eventi e troppo spazio ai legami tra i personaggi, assumendo un aspetto quasi da telenovela spagnola piuttosto che da serie TV d’azione. Ogni caratteristiche che aveva reso La Casa di Carta un piccolo gioiello viene attenuato da aspetti personali e psicologici, che sì permettono di capire il contesto di determinate scelte e decisioni ma che monopolizzano spesso la narrazione, rendendo gli episodi piuttosto lenti. Per vedere la stagione prendere il via bisognerà aspettare almeno il 3-4° episodio.

A rincarare la dose arriva anche un finale che lascia poco spazio a dubbi sul seguito della serie, che probabilmente non vedremo prima della fine del 2021. La Casa di Carta 4 sta spremendo ulteriormente le idee già messe in gioco con le prime due stagioni, risultando molto simile a queste ultime e non aggiungendo nulla di particolarmente interessante da giustificarne un seguito così prolungato, finendo per diventare una di quelle tante serie passate nel dimenticatoio dei fan (vedasi The Walking Dead tra tutte). Con una quinta stagione praticamente certa sarà veramente dura riuscire a recuperare lo stesso ritmo dei primissimi episodi.

Pros
  • Ottima regia e fotografia
  • Scene d'azione avvincenti
Cons
  • Storia abbastanza ripetitiva e poco coinvolgente
  • Flashback troppo presenti e a tratti noiosi
  • Alcuni personaggi vengono messi troppo in risalto mentre altri non vengono per nulla approfonditi
Review Overview
Trama
Personaggi
Regia
Fotografia
SUMMARY

La Casa di Carta 4 prosegue la storia esattamente da dove si era interrotta, aggiungendo un ulteriore fattore di difficoltà alla tanto amata banda. Purtroppo la narrazione non raggiunge dei ritmi solidi, alternando spesso flashback molto presenti a scene d'azione di pochi minuti e che non coinvolgono lo spettatore. Rimane ottima invece la regia e la fotografia, marchio di fabbrica della serie.

3.4

Di Marco Nisticò

Sviluppatore informatico, cerco sempre di stare al passo con i tempi in un mondo ormai circondato dalla tecnologia.

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