Dark, tra viaggi nel tempo e multiversi | Recensione

DiMarco Nisticò

PUBBLICATO IL 3 Lug 2020 ALLE 17:04 - AGGIORNATO IL 3 Luglio 2020 ALLE 17:10 #netflix

Il 27 Giugno è uscita su Netflix la terza ed ultima stagione di Dark, serie TV tedesca che ha avuto un enorme successo nel corso degli anni per via di una regia a dir poco esemplare e una narrazione degli eventi inizialmente molto criptica ma che alla fine trova ogni sua risposta. Quest’ultimo ciclo conclude in maniera magistrale l’intera storia, risolvendo tutti i dubbi che erano sorti con le prime due stagioni, rendendo Dark una delle serie più interessanti da guardare e molto interessanti da discutere.

Parlare di una serie come Dark rimane molto difficile, in quanto inizialmente ci siamo ritrovati un po’ spaesati. Trattandosi della prima produzione Netflix tedesca, non sapevamo cosa ci sarebbe aspettato, dato che comunque la serie avrebbe trattato dei temi come la vita, la morte e i viaggi nel tempo. Sono stati tanti i tentativi di approcciarsi a certi argomenti, specie con produzioni più votate alla fantascienza, risultando sempre troppo superficiali e prive di quella verve e di quel coinvolgimento che dovrebbe far parte della natura di questo genere di serie.

Dark si trova su tutt’altro binario, partendo da una base molto semplice per poi sfociare in un intreccio di fili che man mano viene districato da ogni singolo evento e personaggio. Immaginate di trovarvi davanti una grande matassa da dover scogliere, senza sapere da dove iniziare. E’ qui che inizia il nostro viaggio.

Il passaggio verso un’altra epoca

Tutto si svolge nella cittadina di Winden, situata in Germania, dove sembra che avvengano strane sparizioni all’interno di una grotta situata nel bel mezzo della foresta. Il primo personaggio che incontriamo è Michael Kahnwald, padre di Jonas Kahnwald, che si impicca il 21 Giugno 2019 nel suo appartamento, non prima di lasciare una lettera da aprire solamente il 3 Novembre alle 22:13. Quello stesso giorno avviene la sparizione di Erik Obendorf, uno dei compagni di scuola di Jonas e spacciatore dell’istituto. Mentre la polizia è intenta ad indagare la sua scomparsa, Jonas Kahnwald, Martha Nielsen, Bartosz Tiedemann, Magnus Nielsen e Mikkel Nielsen esplorano la grotta alla ricerca della droga di Erik. Improvvisamente però dalla grotta provengono degli strani suoni e lampi che costringono il gruppo a scappare, con la conseguente sparizione di Mikkel. Ulrich Nielsen, padre di Mikkel, inizia a credere che la scomparsa di Mikkel ed Erik siano correlate alla scomparsa di suo fratello Mads Nielsen nel 1986. Così egli decide di esplorare più a fondo la grotta, scoprendo una strana porta a cui non è possibile accedervi.

Dark epoche temporali

La vera domanda però non è “Dov’è Mikkel?” ma “Quando è Mikkel?“. Apparentemente senza alcun significato logico, in realtà offre già un primo spunto di riflessione per lo spettatore, in quanto Mikkel non è completamente sparito ma è stato semplicemente trasportato in un’altra epoca, ovvero nel 1986. Qui si inizia subito a capire dove vuole andare a parare Dark, fornendo subito i primi elementi per discutere di viaggi nel tempo. Mikkel si ritrova quindi nel passato, completamente spaesato e senza alcuna idea di come sia finito lì. Il motivo è da ricercare proprio nella grotta, al cui interno è presente una sorta di portale che collega i diversi varchi temporali. Nella prima stagione ci si sposta continuamente tra passato e presente, scoprendo la nascita e l’origine di alcuni personaggi. C’è però un piccolo particolare che andando avanti nella storia risulterà fondamentale da tenere a mente, ovvero le conseguenze che un viaggio nel tempo può portare ad un’altra epoca. Un episodio dopo l’altro infatti scopriremo che i continui spostamenti dal passato al presente o dal presente al futuro avranno delle ripercussioni evidenti sull’albero genealogico delle famiglie coinvolte nella serie, ovvero Kahnwald, Nielsen, Doppler e Tiedemann.

dark futuro

Sarà proprio Jonas Kahnlwad a scoprire il passaggio temporale nella grotta, grazie all’aiuto di un uomo misterioso che gli fornirà le indicazioni necessarie per trovarlo. Non vogliamo svelarvi l’identità di questo uomo per non spoilerarvi troppo della serie, ma sappiate che da questo momento in poi le cose inizieranno a farsi interessanti. Prendete carta e penna e iniziate a prendere appunti poiché dovrete stare molto attenti ai vari collegamenti temporali che man mano saranno rivelati e spiegati.

L’origine è solamente una

Come già detto in precedenza, Dark non è solamente una storia di viaggi nel tempo ma anche del forte contrasto tra la vita e la morte, dove eventi di epoche differenti generano continui paradossi che poi però si ricongiungono ad un solo ed unico evento, ossia l’Apocalisse. Nel corso delle tre stagioni si parla spesso di questa Apocalisse come la fine del mondo, in cui Winden non esiste più insieme a tutti i suoi abitanti, compresi i nostri protagonisti. Inizialmente l’obiettivo di Jonas è quello di scoprire di più sui viaggi temporali, cercando di capire la correlazione tra passato, presente e futuro, senza in alcun modo influenzare nessuna delle tre. Dopo aver scoperto il vero motivo dell’esistenza di questo varco temporale, ciò che conta ora è trovare il modo di salvare il mondo dall’Apocalisse, una luce che possa distinguersi nell’oscurità e che riporti tutto all’origine dei fatti.

dark jonas martha

Dark rappresenta continuamente dei mondi distopici, in continuo mutamento in base alle scelte compiute e che da un momento all’altro potrebbero collassare. Apparentemente collegati tra loro ma in realtà leggermente diversi, i vari mondi raffigurano delle realtà alternative a quella da cui si è generato tutto. Non mancano momenti drammatici, in cui si rischia di perdere le persone amate a causa di tutti questi spostamenti temporali. Il forte contrasto tra amore e morte è rafforzato ancora di più proprio dai continui viaggi di Jonas, che in tutti i modi tenta di porre fine all’inevitabile destino del mondo.

Il principio è la fine e la fine è il principio

Dark apocalisse

In un primo momento, Dark può sembrare la classica serie sui viaggi nel tempo simile a tante altre. In realtà è qualcosa di molto più profondo e delicato, in quanto non racconta solamente una storia ma ci permette di capire come il destino delle persone dipende unicamente dai nostri gesti e le nostre azioni e che ognuna di essere può portare alla fine di un evento e tale evento può significare il ritorno al principio, in un ciclo infinito che si ripete costantemente fin quando non si decide di compiere una scelta diversa che porta ad un ulteriore risultato. Spesso sentirete la frase “Il principio è la fine e la fine è il principio” durante il corso della serie e non potrebbe essere che quella più giusta con la quale rappresentare una serie come Dark.

La serie si conclude poi con un finale praticamente perfetto, sia registicamente che a livello di sceneggiatura, che fa intendere allo spettatore che si è giunti finalmente alla fine della storia e ogni tassello è stato messo al suo posto.

Di Marco Nisticò

Sviluppatore informatico, cerco sempre di stare al passo con i tempi in un mondo ormai circondato dalla tecnologia.

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