Agony, l’inferno è una vera agonia

DiMarco Nisticò

PUBBLICATO IL 4 Giu 2018 ALLE 15:58 - AGGIORNATO IL 19 Agosto 2019 ALLE 14:08

Agony è un titolo horror disponibile dal 29 Maggio 2018. Lo abbiamo provato per voi e siamo pronti a darvi la nostra opinione a riguardo, con pro e contro del caso.

Una vera e propria agonia

Nell’inferno dantesco si legge “Lasciate ogni speranza voi ch’entrate“. Una citazione fortemente azzeccata, dato che il protagonista di Agony, anima dannata che non ricorda nulla del suo trascorso, inizia la sua avventura proprio alle porte dell’inferno. Un luogo angosciante, che immediatamente mostra tutta la sua natura tetra e cupa. E’ chiara l’ispirazione all’opera del poeta italiano, che viene rappresentata in maniera molto più cruda e violenta in Agony.

Una volta superata la prima porta, non sarà possibile tornare indietro, costringendo il giocatore a proseguire questo viaggio negli orridi inferi, infestati di anime in pena e bestie dall’aspetto poco rassicurante. In Agony non bisognerà uccidere nemici o combattere con torce di fuoco e armi di ogni genere, ma bisognerà trovare la cosiddetta Dea Rossa, capace di poterci ridare la vita.

Inizierà così il nostro percorso attraverso l’inferno, tra agonia e angoscia.

Gameplay poco solido

Di seguito un paio di gameplay di gioco della versione PC che abbiamo registrato per l’occasione:

Agony è un gioco che presenta una visuale in prima persona, rendendo l’azione ancora più immersiva. Sin dai primi istanti di gioco è possibile notare come gli sviluppatori di MadMind Studio abbiano riposto cura nei dettagli delle ambientazioni. Ci ritroveremo davanti a muri fatti di ossa umane, sangue ovunque e le poche anime ancora coscienti dall’aspetto poco rassicurante e al limite della pazzia.

Il nostro compito è percorrere l’enorme viale dell’Inferno alla ricerca di questa fantomatica Dea Rossa che dovrebbe riportarci nel mondo terreno. Il tutto cercando di fuggire da particolari mostri che al nostro minimo rumore sono pronti a farci fuori. In questo caso però la morte non è definitiva poiché sarà possibile cercare un’altra anima all’interno della mappa e ritornare in “vita” prendendo il corpo di essa. Per evitare di essere catturati, è possibile premere un apposito tasto per poter trattenere il respiro, evitando di fare meno rumore possibile. In aggiunta ad esso, tramite il pulsante CTRL potremo accovacciarci per poterci nascondere in varie zone della mappa in modo da non poter essere visti. Per sfuggire in caso venissimo scoperti, è possibile premere il tasto Maiusc per iniziare a correre. Però anche in questo caso il protagonista possiede una barra della stamina, visualizzabile in basso a destra.

Fortunatamente sarà possibile potenziare alcune delle abilità del personaggio, raccogliendo le cosiddette mele d’oro sparse per la mappa. Sono presenti 4 abilità, sviluppabili su tre livelli, che aiuteranno il protagonista a resistere agli attacchi o a trattenere il respiro più a lungo. Un sistema abbastanza basilare, che tenta di migliorare l’esperienza di gioco.

Level design da rivedere

Parlando della mappa, ci siamo resi conto di quanto sia parecchio dispersiva. Può capitare che in determinati momenti si vaghi per minuti interi alla ricerca di un determinato vicolo da prendere o di una strada da seguire. E’ presente l’opzione per poter generare una sorta di scia che indica al giocatore la direzione da seguire, però ha risorse limitate. Una volta terminata la possibilità di poterla utilizzare sarà come viaggiare alla cieca. Nonostante in molti punti è piuttosto lineare, a volte è difficile capire il percorso corretto da prendere. Forse è una scelta pensata appositamente per rappresentare l’idea di smarrimento in un ambiente così angusto e terrificante, ma risulta abbastanza frustrante girovagare senza sapere dove andare.

Altro punto negativo sulla mappa riguarda gli oggetti di interazione. Solitamente è facile distinguere ciò con cui si può interagire e ciò che fa parte solamente dell’ambientazione, grazie alle classiche luci che identificano gli oggetti. In Agony invece sembra che si possa interagire con qualunque cosa, grazie ad un sistema di illuminazione che genera luccichii e riflessi che spingono il giocatore verso qualcosa che in realtà è solo di contorno, creando un senso di insoddisfazione.

Fortunatamente sono presenti degli oggetti collezionabili, che possono spingere il giocatore ad un’esplorazione della mappa più approfondita, rendendo l’esperienza più gratificante. Inoltre la raccolta di tali oggetti contribuisce a ricaricare le risorse della scia luminosa che potrebbe essere d’aiuto nei momenti più difficili.

Grafica eccelsa…ma non troppo

Screenshot di gioco di Agony

Probabilmente l’unico aspetto interessante di Agony è proprio il comparto grafico. Purtroppo gli sviluppatori hanno dato maggiore importanza all’aspetto visivo del titolo, mettendo da parte tutto il resto. Visivamente è molto convincente e riesce a pieno nell’intento di rappresentare quest’idea dell’Inferno davvero angosciante, con colori molto cupi (forse anche troppo) e suoni che fanno percepire davvero di essere in un luogo angusto e disgustoso. Però anche sulla grafica c’è da fare qualche considerazione. Seppur in linea generale, Agony convince visivamente, se andiamo a guardare più da vicino alcuni dettagli tecnici noteremo alcune texture non proprio ottimizzate e una gestione dell’illuminazione non proprio efficiente, ritrovandosi in zone completamente buie. Sono scelte condivisibili nel contesto in cui il videogiocatore si ritrova a dover giocare, però è anche vero che dovrebbe risultare un’esperienza godibile su tutti i fronti, cosa che Agony non riesce a dare praticamente mai.

Conclusioni

Agony è un titolo con un’idea di fondo veramente ottima. Rappresentare l’Inferno non è cosa semplice e il team di sviluppo è riuscito a realizzarlo abbastanza egregiamente. Il comparto artistico è eccellente, supportato però da un gameplay scarno e difficile da gestire. Peccato per molti elementi di gioco che peccano in maniera vertiginosa, peggiorando sensibilmente l’esperienza finale. Purtroppo gli sviluppatori sono stati costretti anche ad eliminare alcune scene di gioco perché considerate troppo esplicite e violente, diminuendo seppur di poco l’impatto del gioco. Una scelta oltremodo ingiustificata secondo noi, considerando che ormai scene anche più violente di quanto visto in Agony sono presenti anche in titoli meno splatter, come God of War 3 per citare un esempio.

Su PC l’esperienza di gioco è stata parecchio fluida e abbiamo notato come sia possibile giocare anche con sistemi abbastanza datati rimanendo tra i 30 e i 60 FPS, sacrificando purtroppo parecchi dettagli, ottenendo sempre una buona qualità. Inoltre le impostazioni grafiche presenti sono ben diversificate e permettono di trovare il compromesso perfetto tra qualità e prestazioni.

Per concludere l’avventura saranno necessarie circa 6-7 ore, escludendo il tempo per la ricerca di collezionabili vari. Noi comunque consigliamo di provarlo, magari quando il prezzo si abbasserà un po’, poiché di titoli come Agony, per quanti difetti possa avere, non se ne vendono spesso. Potete acquistare Agony attraverso questo link.

PRO CONTRO
– Atmosfera azzeccata – Animazioni scadenti
– Buon comparto grafico… – …anche se alcune texture sono di bassa qualità
– Idea di base interessante… – …ma sviluppata in modo mediocre
– Ottimizzato per girare anche su sistemi più datati – Level design dispersivo
– Rappresentazione dell’inferno molto convincente – A tratti noioso e ripetitivo
VOTO FINALE: 5.5

Di Marco Nisticò

Sviluppatore informatico, cerco sempre di stare al passo con i tempi in un mondo ormai circondato dalla tecnologia.

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