Il mese scorso Netflix ha pubblicato la terza attesissima stagione di 13 Reasons Why. Una stagione forse evitabile per molti e che aggiunge un ulteriore tassello alla storia. O forse no.

Nella seconda stagione di 13 Reasons Why ci eravamo lasciati con Clay che fuggiva via con le armi che Tyler si era procurato per usarle ai danni dei suoi violentatori. La terza stagione parte proprio da qui, seguendo però un filo narrativo completamente inaspettato. Infatti veniamo a scoprire, solamente dopo un paio di episodi, che Bryce Walker è stato ritrovato senza vita sulla riva di un fiume. La storia ha quindi inizio, con la polizia che inizia ad indagare sulla sua morte, cercando prove e indizi che possano portare al vero colpevole.

13 reasons why 3 morte

Tutte le vicende però vengono narrate da Ani, nuova protagonista della serie ma che in realtà è sempre stata presente ad ogni avvenimento accaduto nelle stagioni precedenti, seppur non si è mai mostrata realmente. I 13 episodi della serie questa volta portano ognuno una prova sull’omicidio di Bryce Walker. Attraverso una serie di flashback, che raccontano sia una passato molto lontano che un passato più recente, è possibile ricomporre man mano le vicende che hanno portato ad un epilogo così terribile. Però…

Tra passato e presente

Ciò che subito colpisce di questa terza stagione di 13 Reasons Why è la fotografia. Notiamo infatti tre differenti scelte, che rappresentano tre diversi momenti della storia. La prima, che riguarda il passato lontano riguardante gli eventi prima della morte di Bryce, è costituita da tonalità molto calde e accese. Durante queste scene veniamo a scoprire dettagli sulla vita di Bryce, visto ormai come un violentatore da chiunque. Viene persino costretto a cambiar scuola, sperando che qualcosa potesse cambiare, senza risultati. Bryce però sembra un ragazzo pentito e ci viene restituita un’immagine del personaggio quasi buona, come se tutto quello che avesse fatto non fosse mai successo. Sicuramente l’attore che interpreta il ruolo è stato fondamentale per rendere al meglio l’immagine di uno stupratore che si rende conto del male che ha fatto e cerca di rimediare, nonostante tutti gli voltino le spalle. Particolare la scena in cui Bryce chiede a Tony di voler ascoltare le tredici cassette registrate da Hannah, scoprendo come il dolore che le ha causato andasse oltre la sua richiesta di essere perdonato. Bryce sembra un ragazzo cambiato, consapevole di essere uno stupratore ma con la convinzione che il tempo potrebbe non renderlo una brava persona del tutto.

13 Reasons Why 3 Ani

L’unica persona che sembra vedere in lui un barlume di speranza è Ani, che lavora insieme alla madre all’interno della sua casa. Tant’è che ad un certo punto della storia, Ani arriva al punto di avere una relazione con lui, scatenando lo sgomento del nostro amato Clay, innamorato sin da subito della sua nuova amica. Ani sembra una ragazza molto estroversa, di buon carattere e subito pronta ad aiutare chi ne ha bisogno, tant’è che stringe immediatamente amicizia con Clay, che però inizialmente si dimostra molto introverso nei suoi confronti.

13 Reasons Why 3 Tyler

Un altro personaggio degno di nota in questa stagione è certamente Tyler, che riesce man mano ad uscire dal suo status di vergogna e depressione, grazie anche all’aiuto dei suoi amici, che gli fanno capire che non è solo che accanto a lui ci sono persone che gli vogliono bene. E’ grazie anche a questo aiuto che Tyler trova non solo il coraggio di reagire e denunciare gli abusi subiti, ma anche di confessare apertamente tutto il dolore che gli è stato inferto. Clay in questo frangente ha avuto un ruolo veramente cruciale poiché è riuscito a far recuperare il senno ad una persona che sembrava avesse perso per sempre la testa (e il finale della seconda stagione sembrava dare conferma di ciò).

La seconda fotografia riguarda i fatti successivi alla morte di Bryce, caratterizzata da toni più cupi e tendenti al grigio. Ancora una volta, Clay è al centro dell’attenzione, dato che viene indicato come il primo sospettato dell’omicidio, grazie anche ad un filmato che mostra Clay minacciare Bryce con una pistola, colto da un impeto di rabbia per ciò che quest’ultimo aveva fatto alla sua Hannah. La vita di Clay è quindi un crescendo di ansia e tensione. Nonostante continui ad affermare di essere innocente, egli si comporta come se non lo fosse, tra atteggiamento molto equivocabili e comportamenti spesso fuori luogo. C’è chi però continua ad essere dalla sua parte, continuando a proteggerlo e cercando di fare qualunque cosa per portarlo fuori da questa situazione.

13 Reasons Why 3 fotografia

Arriviamo quindi alla terza fotografia, quella del presente. Qui i colori scompaiono del tutto, lasciando il posto a scene in bianco e nero. In realtà l’unica scena realizzata in questo modo è quella che vede Ani di fronte all’agente di polizia mentre racconta per filo e per segno tutta la storia, arrivando al punto di confessare il colpevole. Dal primo momento, Ani ha mostrato subito empatia per i ragazzi della Liberty High, senza effettivamente conoscere la realtà dei fatti, come se in realtà fosse a conoscenza di tutto ma non volesse mostrarsi. Durante la storia riesce a creare amicizie, inimicizie e discussioni piuttosto animate, specialmente con Clay Jensen.

“Chi ha ucciso Bryce Walker?”

Il problema è che non si sa ancora, neanche dopo aver terminato la visione. E’ questo secondo noi uno dei svariati punti deboli di questa stagione. Netflix ci mette di fronte alla morte di Bryce già dal primo trailer, togliendo quindi il gusto di scoprire l’accaduto solamente vedendo, eliminando completamente l’effetto stupore. Quindi lo spettatore aspetta trepidante l’ultimo episodio per scoprire finalmente l’epilogo di una storia che per molti potrà essere un lieto fine. Invece, che cosa succede? Si viene a sapere che Ani in realtà ha mentito su tutta la storia, dando la colpa a Montgomery De La Cruz (Monty) dell’omicidio di Bryce, nonostante fossa stato messo in carcere per la violenza contro Tyler. Inoltre, Monty si è suicidato in cella, rendendo la storia ancor più inverosimile. La terza stagione termina poi con Tyler che fa una piccola mostra fotografica in cui sono raffigurate tutte le persone che gli sono state vicino durante tutta la storia, festeggiando la fine di un inferno che però sembra essere solo l’inizio. Dunque solamente Ani sa effettivamente chi sia stato il vero colpevole dell’omicidio, senza in alcun modo dare spazio allo spettatore di scoprirlo.

13 Reasons Why S03: una terza stagione da dimenticare

13 Reasons Why è stata una serie che inizialmente sembrava promettere una storia molto cruda ma che raccontasse nel dettaglio temi come il bullismo e la violenza nelle scuole, usando comunque un linguaggio adatto ai più sensibili. La prima stagione è stata molto convincente, con un susseguirsi di eventi che portavano lo spettatore ad andare avanti, grazie anche al fatto che ogni episodio rappresentava una cassetta. La seconda stagione è invece molto più riflessiva, dove vengono fuori aspetti dei personaggi finora mai visti. Infine la terza stagione mette in scena un elemento che forse non tutti si aspettavano ma che probabilmente alcuni speravano. Raggiunge la sufficienza soltanto per alcune scelte di regia e fotografia, che comunque riescono a rendere bene l’idea del periodo in cui sono ambientate le scene, e di alcuni personaggi di spicco che sono evoluti parecchio dal loro primo incontro sul piccolo schermo. A giudicare dal finale però sembra essere stato semplicemente un espediente per poter allungare di più una storia ormai già conclusa da svariati episodi. Ora con la quarta stagione in produzione non sappiamo cosa aspettarci. Fortunatamente è stato annunciato che si tratterà dell’ultima stagione, per cui speriamo quantomeno di vedere il finale che 13 Reasons Why avrebbe meritato già dalla prima stagione.

Di Marco Nisticò

Sviluppatore informatico, cerco sempre di stare al passo con i tempi in un mondo ormai circondato dalla tecnologia.

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