Huawei vs. USA: facciamo il punto della situazione

DiMarco Nisticò

PUBBLICATO IL 21 Mag 2019 ALLE 10:35 - AGGIORNATO IL 16 Aprile 2022 ALLE 15:47

E’ di ieri la notizia che il presidente degli USA Donald Trump ha ordinato la cessazione della produzione di dispositivi Huawei sul loro territorio.

Un evento che ha sicuramente fatto parlare parecchio nelle ultime ore e che riguarderà non solo Huawei stessa ma anche tutti i loro clienti più affezionati.

Cosa è successo esattamente? Per chi non fosse aggiornato, Donald Trump ha emesso un ordine esecutivo che bandisce dal paese la produzione di dispositivi elettronici da parte di Huawei, una delle aziende che attualmente sta dominando il mercato degli smartphone. Il motivo? Si dice che Huawei, essendo uno dei principali esponenti di infrastrutture per le telecomunicazioni, abbia modo di poter spiare chiunque nel mondo. In realtà i motivi potrebbero essere ben diversi ma ovviamente non verrebbero mai resi noti al pubblico.

Il presidente Trump ha inoltre sottolineato come ogni produzione Huawei dovrà prima passare sotto il controllo governativo, prima di essere approvata.

Huawei vs. USA: Google interrompe la collaborazione con Huawei

Google

Una prima conseguenza dell’ordine eseguito da Trump è stata che Google ha deciso, almeno per il momento, di interrompere la sua collaborazione con Huawei. Cosa comporta questo? Semplicemente che i dispositivi Huawei che usciranno da oggi in poi non avranno più il supporto alle app di Google (Google Play, Gmail, YouTube) e non riceveranno aggiornamenti sulle patch di sicurezza. Un colpo bello forte, considerato il fatto che Huawei è attualmente uno dei produttori di smartphone più grandi al mondo, secondo ad Apple e Samsung.

Anche gli attuali dispositivi Huawei subiranno lo stesso destino? Fortunatamente, sia Google che Huawei hanno confermato che i telefoni Huawei attualmente in commercio riceveranno tranquillamente gli aggiornamenti e continueranno a supportare pienamente le Google Apps, come se nulla fosse successo. Inoltre Huawei, tramite un comunicato ufficiale su Facebook, ha rassicurato gli utenti dicendo che i dispositivi, come smartphone e tablet, ad oggi disponibili continueranno a ricevere il supporto post-vendita e gli aggiornamenti necessari. Ciò non dovrebbe riguardare le future versioni di Android (Android Q ed R). In questo caso non sappiamo come effettivamente si muoverà Google per cercare un eventuale accordo per le certificazioni sugli smartphone Huawei.

https://www.facebook.com/HuaweiMobileIT/photos/a.128415430583693/2243975325694349/?type=3&theater

Android open source e Android commerciale

Logo del sistema Android

Facciamo un minimo di chiarezza riguardo la questione Android. Il fatto che Google abbia interrotto i rapporti con Huawei impedisce a quest’ultimo di utilizzare Android sui propri terminali. Ma in questo caso si tratta di una versione Android di tipo commerciale, ovvero con le Google Apps già preinstallate di default. Nessuno vieterà a Huawei di utilizzare la versione open source di Android per realizzare una propria interfaccia grafica, come ad esempio la MIUI di Xiaomi, con le proprie app per scaricare eventuali programmi.

Huawei vs. USA: Intel, Qualcomm e Broadcom coinvolte in prima persona

Logo di Intel

Inizialmente sembrava che solamente Google avesse deciso di cessare momentaneamente i rapporti con Huawei. Sfortunatamente, nelle ore successive alla prima notizia di questo ordine governativo, siamo venuti a conoscenza che altre aziende saranno coinvolte, tra cui Intel, Qualcomm e Broadcom. Si tratta di nomi parecchio importanti, visto che parliamo dei maggiori produttori al mondo di chip e processori, sia per smartphone che desktop. Ricordiamo infatti che Huawei, oltre agli smartphone, produce anche notebook (come il MateBook X Pro), che montano proprio processori Intel.

Qualcomm non ha di certo bisogno di presentazioni. Il suo Snapdragon 855 è ormai presente nella stragrande maggioranza dei dispositivi top di gamma attuali. Privare Huawei di una collaborazione simile non solo andrà ad influire negativamente sull’intero mercato dell’azienda, ma costringerà Huawei a realizzare in proprio dei chip per i propri sistemi. L’azienda ha comunque espresso un suo primo parere, confermando come sia intenzionata a costruire un sistema solido, nonostante questo grave blocco mondiale del suo mercato.

Dell’ultima ora la notizia che il Segretario del Commercio Wilbur Ross ha concesso a Huawei una proroga di 90 giorni per poter effettuare tutti gli aggiornamenti necessari al fine di risolvere eventuali bug rimasti in sospeso, per evitare che gli attuali consumatori di Huawei rimangano con dei dispositivi vulnerabili. E’ intervenuto anche Ren Zhengfei, fondatore di Huawei, affermando che si sta cercando una soluzione tra le aziende con cui Huawei attualmente collabora.

Per il momento non ci resta altro da fare che sperare in un cambio di rotta e ritorno alla vecchia situazione. Attendiamo notizie ufficiali da parte delle aziende coinvolte.

Di Marco Nisticò

Sviluppatore informatico, cerco sempre di stare al passo con i tempi in un mondo ormai circondato dalla tecnologia.

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