Thermal Throttling: come risolvere il surriscaldamento del PC

DiMarco Nisticò

PUBBLICATO IL 20 Nov 2017 ALLE 09:00 - AGGIORNATO IL 26 Settembre 2018 ALLE 18:46

In questo articolo parleremo di Thermal Throttling e di come risolvere il surriscaldamento del PC, tramite alcuni semplici accorgimenti.

 

Che cos’è il Thermal Throttling?

 

Il Thermal Throttling, tradotto letteralmente “limitazione termica”, è un processo che coinvolge principalmente scheda video e processore. Consiste nella riduzione automatica delle frequenze di clock al fine di risolvere il surriscaldamento del PC. Infatti, maggiori sono le frequenze a cui una componente lavora e maggiori saranno le temperature, come è facile intuire.

Entrambe le componenti hanno una temperatura critica, oltre la quale smettono di svolgere correttamente il loro lavoro. Solitamente il valore oscilla tra i 90 gradi e i 105 gradi. E’ molto difficile raggiungere questi picchi di surriscaldamento, specie se si effettuano regolarmente delle operazioni di manutenzione e pulizia del PC. Però può capitare che anche con un’attenta pulizia, le componenti inizino a dare segni di cedimento, specie se si parla di componenti parecchio datate. In questo caso qualsiasi operazione noi facciamo risulterà abbastanza inutile. Se invece avete appena acquistato una configurazione PC e notate problemi di surriscaldamento, probabilmente qualcosa non va. Andiamo quindi a vedere come risolvere il surriscaldamento del PC, attraverso l’analisi degli errori più comuni e possibili soluzioni.

 

La pasta termica

 

La pasta termica è una particolare pasta che va applicata direttamente sul processore affinchè il calore possa essere dissipato correttamente. Acquistare una buona pasta termica può fare la differenza di quei 5/6 gradi che possono essere decisivi. Inoltre bisogna mettere in conto che la pasta termica si può consumare col tempo. Per cui è necessario sostituirla quantomeno ogni anno. Dipende poi dall’utilizzo che si fa del computer. Sicuramente tenendo d’occhio la pasta termica si riesce a risolvere il surriscaldamento del PC, specialmente la CPU, in maniera efficiente.

Evitate assolutamente di acquistare paste termiche di dubbia qualità, con lo scopo di spendere il meno possibile. Esistono paste termiche di buona qualità che arrivano massimo a 10 euro. Dunque non vale la pena risparmiare su un prodotto del genere e ritrovarsi dopo pochi mesi a cambiarla nuovamente.

Altro fattore fondamentale è l’applicazione. Non bisogna eccedere troppo nell’applicazione della pasta termica. Ne basta anche una quantità grande come un chicco di riso e distribuirla correttamente sul processore, senza fare in modo che fuoriesca dal supporto. Di seguito vi riportiamo un video breve ma esplicativo di Tom’s Hardware sull’argomento:

Le ventole

 

Durante le nostre configurazioni PC, abbiamo spesso consigliato l’acquisto delle ventole, per poter migliorare il flusso d’aria e risolvere il surriscaldamento del PC. Per quanto per alcuni possa essere una spesa aggiuntiva, per via di un budget non proprio altissimo, in alcuni casi si rivelerà la scelta migliore. Però è necessario tener conto del fatto che montare in maniera poco corretta le ventole può portare all’effetto opposto di quello desiderato.
L’unica premessa su cui bisogna fare particolare attenzione è che l’aria calda tende a spostarsi verso l’alto poichè più leggera di quella fredda. Quindi le ventole non andranno montate tutte nello stesso verso. Ci saranno ventole che si occuperanno di immettere aria fredda nel case mentre altre faranno fuoriuscire aria calda. In questo modo si creare l’equilibrio perfetto di temperatura, andando a risolvere il surriscaldamento del PC.
Quindi tutto ciò che bisogna fare è montare le ventole per l’aria fredda verso l’interno mentre quelle per l’aria calda verso l’esterno. In questo modo avviene un flusso d’aria continuo che mantiene stabili le temperature e riduce il Thermal Throttling.

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Il cable management

 

Può sembrare banale, ma il cable management, in alcuni casi, può risolvere il surriscaldamento del PC. Avere dei cavi ingombranti che non lasciano spazio per l’aerazione del PC può portare ad un aumento immediato delle temperature.

Con il termine cable management si intendono una serie di operazioni atte a ridurre al minimo l’ingombro di fili all’interno del case, in maniera da avere le componenti libere di lavorare tranquillamente e di poter essere raffreddate costantemente. L’utente medio solitamente non si occupa di queste cose e si ritrova con un groviglio di cavi che possono compromettere l’uso ottimale del PC. Però è consigliabile fare attenzione a questi piccoli particolari.

Un primo consiglio è quello di acquistare un alimentatore modulare. Infatti l’alimentatore modulare permette di collegare solamente i cavi necessari al funzionamento, evitando di avere fili vaganti nel case.

Il secondo consiglio è quello di posizionare i cavi nella maniera più ordinata possibile. Sappiamo che può sembrare un consiglio banale e scontato ma fidatevi non lo è. C’è chi il PC non è in grado di assemblarlo da sè e quindi usufruisce di servizi esterni per il montaggio. Peccato che poi alla fine il risultato non è proprio dei migliori per cui bisogna fare affidamento sulle proprie forze per migliorare la situazione. Gli amanti del modding sicuramente sanno bene di cosa stiamo parlando.
Loro sono particolarmente affezionati al cable management, tanto da utilizzare dei tubi rigidi per risolvere il surriscaldamento del PC, andando a tamponare parzialmente il problema dei cavi.

Terzo ed ultimo consiglio riguarda la dimensione delle componenti. Fate bene attenzione ad acquistare componenti che abbiano la grandezza ideale per il vostro case. Scegliere una scheda video o un dissipatore eccessivamente grandi può comportare un montaggio non proprio corretto o ad un surriscaldamento delle stesse componenti, per via della poca distanza che li separa nel case. Valutate eventualmente l’acquisto di un case più grande.

 

Risolvere il surriscaldamento del PC nei notebook

 

Vogliamo dedicare un capitolo a parte sul surriscaldamento dei notebook. Come ben saprete, i notebook non sono dotato di dissipatore integrato, per cui bisogna fare affidamento sulle classiche basi di raffreddamento o un più efficace dissipatore per notebook. In parecchi casi una combinazione di queste due soluzioni riesce a garantire un raffreddamento efficiente, con una riduzione di circa 7-8 gradi sulla temperatura di processore e scheda video.

Se tutti gli sforzi dovessero essere stati vani, può significare che il notebook va aperto e pulito internamente. Purtroppo lo smontaggio di alcuni portatili risulta particolarmente difficoltoso per chi non è avvezzo a certe procedure. In questo caso l’unica via per tamponare il problema è utilizzare il compressore sugli sbocchi d’aria del notebook e cercare di rimuovere quanta più polvere possibile. In alternativa potete rivolgervi ad uno specialista che si occuperà dello smontaggio e della pulizia. Se si tratta di notebook parecchio vecchi, forse è bene optare per un nuovo modello.

Di Marco Nisticò

Sviluppatore informatico, cerco sempre di stare al passo con i tempi in un mondo ormai circondato dalla tecnologia.

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