The Mist: un film noioso lungo 10 episodi

DiMarco Nisticò

PUBBLICATO IL 23 Ott 2017 ALLE 09:30 - AGGIORNATO IL 15 Giugno 2022 ALLE 08:52

The Mist è una serie TV di 10 episodi andata in onda sulla rete televisiva Spike e pubblicata successivamente su Netflix. Ricorderete senz’altro il film del 2007 con protagonista Thomas Jane. Una buona trasposizione con un’ottima dose di tensione. Non si può dire lo stesso di questa serie televisiva.

ATTENZIONE: contiene possibili spoiler.

Trama e ambientazione

La storia si svolge nella cittadina statunitense Bridgeville, nello stato del Maine. Qui misteriosamente giunge una fitta nebbia che inizia a creare scompiglio tra la popolazione. Il problema è che questa nebbia nasconde qualcosa di pericoloso, quasi come se la natura volesse ribellarsi contro l’uomo. Da qui inizia una corsa contro il tempo per cercare il rifugio più sicuro e trovare quante più provviste possibile. Il protagonista Kevin Copeland dovrà andare alla ricerca di sua moglie Eve e sua figlia Alex. Durante il suo cammino incontrerà altri personaggi che lo aiuteranno verso la sua meta.
L’idea di base è praticamente identica a quella del film omonimo. Anche la scelta dell’ambientazione principale, ossia il supermercato, è presa direttamente dal film di The Mist. Il problema di questa serie è il modo in cui è stata strutturata la serie e come riesce a coinvolgere lo spettatore.
Oggettivamente parlando, la nebbia sembra non rappresentare una vera e propria minaccia come successo nel film. Spesso ci si ritrova a guardare scene in cui i personaggi corrono per parecchi metri all’interno della nebbia senza conseguenze. Le poche scene in cui persone diventano vittime della nebbia non sono così impressionanti e lasciano il tempo che trovano. Inoltre l’arrivo della nebbia viene mostrato come se fosse una cosa secondaria, senza la minima atmosfera o un cambio di musica che lasci presagire il pericolo imminente.
I personaggi principali sono comunque abbastanza convincenti. Il resto sono quasi comparse o con qualche battuta buttata lì per allungare il brodo.

Struttura degli episodi

La serie è composta da 10 episodi lunghi circa 43 minuti l’uno. In realtà questi 43 minuti sembrano praticamente il doppio se si considera la lentezza delle scene e il fatto che per circa il 70% della serie non succede praticamente nulla di così rilevante.
Il finale ci ha lasciati parecchio perplessi poichè non ha un senso ai fini della trama e lascia anche parecchi dubbi. Chissà se sia un anticipo per una possibile seconda stagione. Se fosse così sicuramente non si potrebbe fare peggio della prima, abbastanza noiosa e priva di un qualsiasi elemento realmente horror che possa quantomeno far stare sul chi va là.
Viene meno qualsiasi elemento caratteristico della scrittura di Stephen King, come l’analisi approfondita dei personaggi o una storia avvincente.

Sceneggiatura e fotografia

Spezziamo una lancia a favore della fotografia. Per quanto i dialoghi siano piuttosto classici, la fotografia è buona, con varie tonalità di bianco e grigio che riflettono pienamente lo spirito di quello che dovrebbe essere una nebbia quasi soffocante. Peccato che le qualità di The Mist si fermino quì.
Nel film del 2007 c’era molto più coinvolgimento per quanto riguarda i personaggi secondari. Qui passano in secondo piano e fanno da contorno ad una situazione di emergenza, quasi a voler fare solamente numero per rendere più credibili le scene. In poche parole non riescono a rimanere nella mente dello spettatore.

Voto finale e considerazioni

Il voto finale di The Mist è un 5/10 perchè riesce da un lato a cogliere, seppur con qualche pecca, lo spirito originale del film, però cade a picco sulla narrazione e sulla struttura degli episodi e relative scene.
Consigliamo la visione solamente a chi è veramente appassionato della saga e vuole confrontare la pellicola cinematografica con la serie televisiva. Per chi invece non conosce The Mist e vuole avvicinarvisi, è meglio che guarda direttamente il film senza passare per la serie TV.

Di Marco Nisticò

Sviluppatore informatico, cerco sempre di stare al passo con i tempi in un mondo ormai circondato dalla tecnologia.

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