La formattazione di un dispositivo può essere un operazione, a volte, tediosa ma spesso necessaria per rimetterlo totalmente in sesto. Basti pensare ai migliaia di file temporanei, cartelle inutilizzate e chiavi di registro obsolete che si depositano nella memoria del proprio smartphone. Periodicamente bisogna spendere qualche minuto per ripulire l’intero telefono e riportarlo al suo stato iniziale. In questa guida vedremo come formattare uno smartphone Android in maniera semplice e veloce.
Formattare Android tramite Backup e Ripristino
Il sistema operativo di Google offre una funzione nativa per formattare lo smartphone in pochissimi secondi. Tutto quello che dovrete fare è entrare nelle Impostazioni, accedere alla scheda Account e scegliere la voce Backup e Ripristino. Qui sarà presente una voce che recita Ripristina dati di fabbrica. Vi basterà selezionarla per poter formattare lo smartphone da qualsiasi dato presente, optando anche per la rimozione dei file su memoria microSD. Con questa procedura eliminerete anche eventuali profili salvati, come Gmail, Facebook o Whatsapp e tutte le applicazioni installate successivamente alla prima configurazione del telefono. In poche parole, ripristinerete il dispositivo al suo stato originario, come fosse nuovo.
Formattare Android tramite il menù Recovery
Un secondo modo, leggermente più tecnico, per formattare il vostro smartphone Android richiede l’accesso al menù Recovery. Il menù Recovery è un particolare menù che aiuta l’utente a ripristinare il telefono in caso di brick o mancato avvio del sistema operativo. Per accedere a questo menù, dovrete premere i tasti Home+Tasto Accensione+Volume Su (possono variare da un modello all’altro) per circa 3-4 secondi. Tra le varie opzioni presenti ci sono quelle relative al ripristino e alla pulizia di Android. In particolare, parliamo delle voci Wipe Data/Factory Reset e Wipe cache partition, dove la prima esegue il medesimo processo del ripristino ai dati di fabbrica, rimuovendo i dati delle applicazioni, mentre la seconda elimina i file presenti nella memoria cache, ossia la memoria che permette un avvio più rapido di determinate istruzioni. In questo caso la formattazione dello smartphone avverrà in maniera più completa ed efficace, andando ad agire anche a livello software.
Formattazione avanzata tramite Custom Recovery
Esistono anche menù Recovery personalizzati, che aggiungono la pulizia della Dalvik Cache, ossia lo spazio di memoria che conserva i dati relativi alle applicazioni Java. Per poter sbloccare questa opzione dovrete ottenere i permessi di root su Android ed installare un software di gestione di ROM Custom, come ROM Manager. A questo punto avrete modo di formattare lo smartphone Android in modo completo e senza lasciare tracce precedenti del vostro utilizzo.
Le Custom Recovery, come TWRP tra le più note, permettono tra le altre cose di installare la cosiddetta Custom ROM, ossia una ROM non ufficiale basata su una particolare versione del sistema operativo. Queste ROM solitamente vanno ad aggiungere delle funzionalità non presenti nei sistemi ufficiali e ottimizzano il sistema stesso affinché possa girare anche su dispositivi più datati o non supportati. Basti pensare che recentemente è stata rilasciata una ROM basata su Android 10 per il Galaxy S2, segno che questi progetti vengono sviluppati con cura. Uno dei nomi più noti in questo senso è LineageOS, sviluppata dagli stessi creatori dell’ormai defunta CyanogenMod, che conserva però alcuni creatori originali per mandare avanti il progetto. Attualmente sono supportati dispositivi di diversi brand, come Samsung, Huawei, Xiaomi, ZTE e Oppo.